Plinio il Vecchio affermava che i Romani ebbero la straordinaria intuizione che: avere cura nell'aprire le strade, nel costruire gli acquedotti e nel collocare nel sottosuolo le cloache avrebbe consentito alle città di poter prosperare.
Questo libro, corredato da un’ampia gamma di fotografie, è rivolto alla strada più antica dello smisurato sistema viario, la Salaria, evidenziata in blu, nella Regionum Italiae mediarum tabula geographica, del 1711 di Guillaume Delisle. Il tracciato e la tecnica costruttiva della strada da realizzare furono notevolmente influenzati dalla geomorfologia del territorio attraverso il quale si snodava: la Sabina presenta un paesaggio molto mutevole si va dalla pianura nella parte finale del fiume Tevere alle zone collinari del preappennino alle zone montagnose e accidentate nella parte settentrionale. Il tracciato subì, nel corso dei secoli, variazioni e cambiamenti dovuti a mutamenti politici, a smottamenti dovuti a terremoti, inondazioni e a miglioramenti della viabilità. È possibile seguire il percorso della Salaria grazie all'Itinerarium Antonini, alla Tabula Peutingeriana, al catasto Gregoriano ai reperti di parti della strada, ai cippi lapidei ed i corsi dei fiumi. Tutti questi elementi sono stati raccolti e sistemati nella stessa successione in cui si trovano attraversando i comuni lungo la Salaria. Nelle immagini prese da Google Earth e riportate nel volume per rendere più agevole la lettura al pubblico, la Salaria è indicata con una linea continua di color bianco; le eventuali altre linee di colore diverso rappresentano i confini attuali dei comuni attraversati dalla stessa. Un libro storico, dunque, che diventa attualità e viceversa: i tragici eventi sismici del 2016-2017 hanno distrutto o resi inagibili quasi tutte le strutture nei comuni di Amatrice Accumoli ed in larga parte quelle dei comuni confinanti e che vengono sapiente ricostruiti in questo volume.